Un decrepito quanto meraviglioso gioiello dell’ East End
Una Music Hall cos’è? si potrebbe definire una discoteca dei tempi nostri, ma molto molto lontano da l’immagine a cui associamo questo nome.
E’ posizionata tra caseggiati in vie su cui non si sarebbe mai fatto cadere l’occhio, tanto meno ci si sarebbe avventurati, nemmeno per caso, in quanto si trovano un una zona che non ha nulla di particolarmente attrattivo nonostante sia a pochi passi dalla Torre di Londra e da Katherine’s Docks
Nulla di attrattivo (fino a poco tempo fa ma ora è stato restaurato)
anche all’ingresso, un portone sulle tonalità rosate, scrostato e decadente, decisamente fuori luogo vedendo le vicine ristrutturazioni moderne.
Grace’s Alley nel 1850 ospitava una terrace di case ed un pub, il ‘Prince of Denmark’ che veniva chiamato confidenzialmente dai locali Mahogany Bar per via degli stupendi intarsi di mogano nel soffitto e nelle pareti.
Quando John Wilton decise di acquistare tutto il lotto, demolirlo e ricostruire nove anni dopo il pub, volle aggiungerci nel retro una Hall con 2000 posti a sedere, un grande palcoscenico e un balcone tutto intorno sorretto da colonne tortili; tutto questo giaceva sotto un tetto a volta finemente decorato e riaprì al pubblico come music hall.
Gli interni che per l’epoca erano molto di effetto e stravaganti, il suo bell’ingresso e gli esotici spettacoli di varietà la fecero diventare la più famosa Ballroom di Londra.
Vi si esibivano acrobati, contorsionisti e cantanti lirici.
Fu qui che nacque una famosa canzoncina d’epoca: Champagne Charlie e dove il Can Can fece la sua prima apparizione scandalizzando Londra!
Visse circa un ventennio di gloria con molti cambi di proprietà e nomi fino a che il fuoco la distrusse.
Fu ricostruita senza troppe modifiche e aperta nuovamente come The Wilton Music Hall giusto in tempo per brillare ancora qualche stagione in quanto, nel 1878, nuove norme di sicurezza fecero chiudere moltissime music hall.
La Wilton si trasformò una chiesa metodista molto attiva e il suo Mahogany Bar, avvezzo a vedere gentlemen in guanti e tuba, si ripropose come mensa/caritas per molti dei lavoratori del porto che non avevano di che sfamarsi prima di finire nell’elenco delle demolizioni.
Per fortuna ci furono molti comitati intenzionati alla sua salvaguardia, nostalgici dei bei tempi andati che si batterono per evitarne la distruzione totale.
Si provò a lanciarla nuovamente con uno spettacolo teatrale avvenuto nel 1997 che fu un grande successo e divenne uno dei set del film: l’Importanza di chiamarsi Ernesto, così che oggi finalmente ha i fondi per il restauro e il ripristino.
Il teatro funziona a pieno ritmo e spesso nella sua Hall si ospitano eventi come mostre o mercatini e il suo bar che è davvero molto accogliente, anche se piccolo, è aperto a tutti.
Dal suo sito potrete attingere a tutte le informazioni
Io l’ho visitata a Settembre, durante l’Open House.
La trovate nella lista degli edifici aperti al pubblico ed è stata davvero una magnifica sorpresa.
Qui trovate la galleria fotografica.